Il Parco Geologico Nazionale Yadan è un'area desertica protetta al confine tra le regioni del Gansu e dello Xinjiang caratterizzata dalle cosiddette formazioni "yadan". Queste rocce particolari, plasmate dal vento e dagli eventi atmosferici, sono una peculiarità di questa zona del Deserto del Gobi.
Si può considerare un vero e proprio museo all'aria aperta di sculture naturali e dalle forme più bizzarre.
Cosa sono le formazioni "yadan"? Se non siete esperti di geologia potrebbe essere la prima volta che sentite questa parola.
La parola “yadan” viene dalla lingua Uigura e significa “piccola collina con pareti ripide”. Queste rocce particolari sono formate dall’erosione del vento e sono tipiche delle regioni desertiche. Le formazioni "yadan" in Cina coprono un’area di circa 20.000 Kmq tra le regioni del Qinghai, Gansu e Xinjiang, nel selvaggio Nord-ovest del paese.
Le rocce yadan che si possono ammirare nel Parco Geologico Nazionale nei pressi della città di Dunhuang sono dei massi dal colore rossiccio che coprono un’area di circa 50 Kmq nel Deserto del Gobi. Sono le più grandi formazioni geologiche di questo tipo che si possano trovare nel mondo e rappresentano un’eredità naturale di immenso valore; sono uniche per le loro forme particolari e, purtroppo, a causa di diversi fattori (inquinamento, cambiamenti climatici,...), si stanno lentamente sgretolando. È proprio per questo che non si può girare liberamente per il parco, ma è necessario rispettare gli itinerari stabiliti.
Il Parco Geologico Nazionale Yadan ha un soprannome piuttosto curioso. I viaggiatori raccontano che quando soffia il vento, si sentono suoni simili a urla di spiriti e fantasmi: da qui il nome "città dei fantasmi". In realtà, esiste anche una leggenda legata a queso soprannome.
C'era una volta una città meravigliosa dove la persone lavoravano e vivevano negli agi. Più accumulavano ricchezze e più la loro anima veniva corrotta dall'invidia, dall'avarizia e dal male. Così, in quel luogo un tempo pacifico, gli abitanti iniziarono a combattere l'uno contro l'altro per il denaro.
Vedendo questo triste spettacolo, un dio decise di scendere sulla Terra per aiutare le persone a ritrovare l'armonia e la pace. Si presentò travestito da mendicante, dicendo che un tempo era stato un uomo molto ricco, ma il diavolo lo aveva ridotto così a causa della sua avarizia. Il dio pensava di riuscire a smuovere la coscienza della gente, ma il suo piano non funzionò. Anzi, venne insultato e offeso da qulle persone che sperava di poter aiutare.
Allora il dio, capendo che oramai le loro anime erano corrotte, scatenò tutta la sua ira contro la città e, per vendicarsi delle offese ricevute, la distrusse. Tutte le persone vennero sepolte sotto le macerie e da allora, ogni notte, gli spiriti dei morti urlano nella speranza che quel dio li senta e li perdoni.
Il Parco Geologico Nazionale Yardang è un'area protetta e non si può visitare liberamente. Si divide in due aree di visita, coperte rispettivamente dall'Itinerario Nord e dall'Itinerario Sud.
L'Itinerario Nord si visita con un bus-navetta del Parco e comprende 4 tappe fisse: qui i turisti possono fermarsi dai 10 ai 30 minuti per fotografare e ammirare da vicino le rocce yadan (restando sempre nei sentieri tracciati); l'intero tour dura circa 2 ore.
L'Itinerario Sud invece si può visitare noleggiando una jeep con autista e non ha tappe fisse, quindi è relativamente più libero del primo. Anche in questo caso la visita è di circa 2 ore.
La prima tappa di questo tour è una roccia chiamata "leone dorato che saluta". Da lontano assomiglia a un gigantesco leone che osserva i passanti. Sembra incredibile, ma questa forma è stata plasmata solo dalla forza del vento e dell'acqua.
La seconda tappa è la "sfinge" perché ricorda la straordinaria scultura costruita dagli Egizi. Originariamente era un blocco molto più grosso, ma la forza dell'erosione l'ha scavato fino a dargli la forma che si può ammirare oggi.
La terza fermata è per ammirare il "pavone", una roccia spaccata che ricorda la coda aperta di un pavone.
La quarta e ultima fermata è la più spettacolare. A differenza delle prime tre tappe, non si tratta di rocce individuali, ma di un gruppo soprannominato "l'armata". Ricorda una flotta di navi o un esercito di giganti in assetto da battaglia pronto a invadere l'immenso deserto del Gobi.
Dopo l'Itinerario Nord, potete noleggiare una jeep con autista per visitare la zona Sud. Una volta che vi sarete addentrati in quest'area del Parco, vi sembrerà di essere dentro un set cinematografico: lo scenario è surreale.
Non ci sono tappe fisse, l'autista consiglia alcuni punti panoramici, ma sarete molto più liberi nella scelta delle fermate. Con l'Itinerario Sud è possibile scorgere in lontananza il misterioso deserto del Gobi e dal punto più alto, in una giornata limpida, si riesce a vedere tutta la regione a kilometri di distanza.
Se visitate il Parco Geologico Nazionale nel tardo pomeriggio, vi consigliamo di aspettare il tramonto. Sarà un'esperienza indimenticabile: il cielo si tinge di rosso e arancione, coprendo le rocce yadan di una luce dorata che sembra plasmarne ancora la forma. Il deserto appare in tutto il suo splendore al tramonto.
L’orario del tramonto cambia a seconda delle stagioni,è intorno alle 19 nel periodo ottobre-marzo e alle 21 tra aprile e settembre. L'ideale è affidarsi a una guida locale per raggiungere il punto di osservazione migliore all'ora esatta: le nostre guide conoscono bene la zona e sapranno darvi i migliori consigli.
In generale, il periodo migliore per visitare Dunhuang è da maggio a ottobre, quando ci sono temperature miti e gli scenari migliori. La stagione perfetta è sicuramente l’autunno per i suoi colori: le foglie rosse, le dune di sabbia dorate, il deserto del Gobi marrone e il cielo azzurro e limpido.
Il Parco Geologico Nazionale Yadan si trova a circa 200 km dall’area urbana di Dunhuang. Considerando il lungo viaggio, vi consigliamo di noleggiare un’automobile con autista o di prendere un taxi per l'intera giornata. In alternativa, ci sono degli autobus in partenza dalla stazione dei bus in città.
Noi possiamo organizzare la visita con autista privato e guida: non dorete preoccuparvi di niente, se non di godervi al massimo la giornata e lasciarvi stupire dal paesaggio.
Portate la macchina fotografica e, se siete appassionati ed esperti di fotografia, tutte le attrezzature per immortalare il paesaggio e la luce. Dunhuang si trova in una zona arida e il Parco Geologico Nazionale Yadan è in pieno deserto, se lo visitate d'estate ricordatevi la crema solare, gli occhiali da sole e un cappello.
Vi servirà anche una sciarpa o una mascherina per proteggervi dalla polvere e dalla sabbia, anche nelle giornate meno ventose. Ricordatevi anche di portare con voi dell'acqua perché non ci sono punti ristoro nel parco.
Il Passo Yangguan era un forte lungo la Grande Muraglia a difesa della Via della Seta. Oltre questo passo si aprivano gli aridi deserti e le aspre terre dei barbari. Ci sono diverse opere letterarie che citano Yangguan, tra queste una poesia di epoca Tang (618-907 d.C.) del poeta Wang Wei che recita:
“Oh, amico mio, ti prego di fermarti per un’altra coppa di vino; una volta fuori dal Passo Yangguan non troverai altri amici.”
Yangguan era una delle due maggiori roccaforti (l’altra era il Passo Yumenguan) presenti sul confine occidentale dell'Impero durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d. C.), entrambe costruite per ordine dell’Imperatore Wu. Erano collegate da una muraglia difensiva lunga oltre 60 Km intervallata da una decina di torri faro ogni 5 Km. I due passi Yangguan e Yumenguan furono protagonisti del periodo di prosperità della Via della Seta. In epoca Tang, su questo passo si celebrò il ritorno di Xuan Zang, un monaco pellegrino che andò a studiare i classici Buddhisti in India. Successivamente, in epoca Song (960-1279) e Ming (1368-1644) Yangguan perse la sua importanza.
Oggigiorno, gran parte del Passo Yangguan è stato inghiottito dalle dune di sabbia. Solo la torre faro sulla cima della collina Dundun è stata risparmiata.
Circodato dall'immenso e arido deserto, il Passo Yumenguan ha ormai perso il suo splendore di fortezza militare inespugnabile. Difficilmente crederete che questo fatiscente cumulo di terra battuta sia stato un tempo, un feroce campo di battaglia e un prospero snodo commerciale.
All'inizio dell’epoca Han, i temibili Unni invadevano spesso le frontiere occidentali dell'Impero. Quando l'imperatore Wu salì al potere, lanciò feroci contrattacchi e spinse le truppe nemiche fuori dal territorio cinese. Per rafforzare la stabilità della frontiera occidentale, costruì Yumenguan e Yangguan. Diventò ben presso un passo cruciale lungo il confine occidentale alla fine del Corridoio Hexi, il passaggio per raggiungere le regioni occidentali e centrali della Cina.
Il Passo di Yumenguan era un tratto di Grande Muraglia fortificato di circa 40 Km di lunghezza e 503 metri di larghezza, che includeva 2 castelli, 20 torri faro e 17 bastioni. Situato lungo il ramo settentrionale della Via della Seta, il Passo Yumen fungeva anche da stazione di posta per uomini d'affari e ambasciatori, contribuendo alla prosperità degli scambi commerciali lungo la vecchia rotta commerciale. Tra i prodotti scambiati, oltre la seta, c'erano anche porcellana, tè e giada, che in cinese si dice "yu": da qui il nome Yumenguan, che significa "passo della porta di giada" (yu=giada, men=porta, guan=passo).
Duemila anni dopo, il suono dei vivaci mercati si è spento. Ciò che rimane dell'antica fortezza è un cumulo di terra battuta lunga 24,4 m, larga 26,4 m e alta 9 m. Il 22 giugno 2014 il Passo Yumenguan è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
La gran parte della Grande Muraglia Cinese che vediamo oggi fu costruita durante la dinastia Ming (1368-1644). Nonostante questo, a Dunhuang ci sono ancora sezioni della muraglia di epoca Han (206 a.C. – 220 d. C.), 1300 anni più antiche delle sezioni di epoca Ming. Le sezioni costruite in questo periodo coprivano una lunghezza di 135 Km ed erano collegate da circa 80 torrette: a causa della distruzione del tempo e delle intemperie, resta ben poco della muraglia originale. La sezione di Grande Muraglia meglio preservata di epoca Han si trova a 5 Km a est del Passo Yumenguan e fa parte della stessa area turistica protetta.
Quando l’imperatore Wu della dinastia Han, scacciò gli Unni dai territori occidentali, costruì i due forti Yumenguan e Yangguang e diede ordine di farli collegare da una massiccia struttura di difesa, la Muraglia Cinese appunto, che rimase inespugnata per secoli. Invece di costruire con strati di pietra o mattoni, questa sezione fu costruita con sabbia e arbusti locali. Ogni pochi chilometri si ergevano fortini e torrette dove erano stazionati alcuni soldati. Le torri servivano per comunicare: quando venivano avvistati i nemici, si usavano segnali di fumo durante la luce diurna e fuochi di segnalazione di notte per passare messaggi ad altre torri. Spesso queste torri fungevano anche da posti di sosta, offrendo ristoro e riparo ai mercanti che commerciavano lungo la Via della Seta.
15 giorni -Avventura sulla Via della seta & Triangolo d'oro
Pechino - Xian - Dunhuang - Turpan - Urumqi - Shanghai
15 giorni / 14 notti
Cosa vi viene in mente pensando alla Via della Seta? Spezie, tessuti preziosi, bazaar, traversate nel deserto, colori,... Questa antica rotta commerciale affascina da secoli i viaggiatori di ogni parte del mondo, sapete perché?
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