La Via della Seta nasce ufficialmente durante la dinastia Han (206 a.C. – 220) per scambiare il prezioso tessuto con armi e cavalli.
Nonostante il nome, in realtà, nel corso dei secoli i mercanti hanno iniziato a commerciare altri manufatti come tappeti, spezie, tè, porcellana, metalli preziosi... ma anche tecnologie e sapere, generando un flusso di prodotti artigianali e cultura in grado di incidere sul corso della storia.
Se state pensando a un viaggio lungo la Via della Seta, probabilmente avrete già iniziato a chiedervi cosa poter portare a casa come souvenir "esotico". Prima però, vi consigliamo di leggere questo articolo dove vi raccontiamo la storia del commercio lungo quella che è diventata la rotta commerciale più importante della storia.
Nel corso di tutta la storia di questa rotta commerciale, la seta è rimasta una costante. I prodotti scambiati però erano molti e diversi, anche in base alle epoche storiche.
La seta, considerato il tessuto più prezioso di tutti (un tempo infatti era destinato solo alla corte imperiale), era leggera e facile da trasportare. Era in assoluto il prodotto preferito dai mercanti stranieri anche perché era prodotta esclusivamente in Cina.
Intorno all'anno 300 il segreto per produrre la seta venne scoperto dai giapponesi, da quel momento iniziarono a fabbricarla anche alcuni stati dell’Asia Centrale e l’Impero Bizantino intorno al V e VI secolo. Dopo l'anno 1000 la seta iniziò ad essere prodotta anche in Italia.
All'inizio, durante la dinastia Han, contemporanea all'Impero Romano, la Cina aveva quasi il monopolio del commercio della seta: il tessuto colorato e traslucido affascinava i ricchi e i nobili dell'Impero Romano, che la pagavano a peso d'oro pur di averla.
La dinastia Tang (618-907) esportava molta più seta degli Han e diventò il maggior fornitore dell’Eurasia. In seguito, con le dinastie Song (960-1279) e Yuan (1279-1368), quando oramai la seta era prodotta anche altrove, la Cina studiò nuove tecniche per un tessuto di qualità ancora superiore e la produzione continuò ad aumentare. Dopo che le rotte via terra vennero chiuse a causa delle guerre con le popolazioni vicine, i Song usarono le navi ed aprirono una Via della Seta Marittima per esportare i beni.
La porcellana fu un altro prodotto molto apprezzato in Occidente.
I primi tipi di porcellana dai colori brillanti e vivaci risalgono all'epoca della dinastia Han e con l'apertura della Via della Seta iniziano i primi scambi con l'Occidente. Il commercio di porcellana conobbe il suo apice in epoca Tang e Yuan, qundo la produzione aumentò. Gli europei non furono in grado di produrre porcellana fino al 1700.
Tra gli altri oggetti arrivati in Occidente attraverso la Via della Seta ci sono anche oggetti in bronzo, perlopiù decorativi o ornamentali come gli specchi, e in lacca.
La carta fu inventata in epoca Han e diventò presto un prodotto molto apprezzato anche in Occidente, mentre grazie alla rotta meridionale (Via del Té e dei Cavalli) ci fu la diffusione di tè e, in misura minore, di riso nel resto dell'Asia.
La giada è sempre stata una pietra considerata preziosa e molto apprezzata in Cina. Le prime testimonianze risalgono all'epoca della dinastia Shang (1600-1046 a.C.), quando si iniziò a importare giada verso il bacino del Fiume Giallo dalle remote aree del Nord-Ovest, l'attuale Xinjiang; gli storici affermano che è stata tra i primi prodotti mai importati in Cina.
Già prima dell'unificazione dell'Impero sotto la dinastia Qin (221-206 a.C.), i vari stati feudali spesso in lotta tra loro si accorsero dell'importanza di avere cavalli forti nell'esercito. Le razze locali erano considerate troppo piccole e non abbastanza resistenti e la necessità si fece più forte quando si presentò la necessità di combattere le popolazioni nomadi che stavano invadendo il territorio. È proprio questo che spinse la corte Han ad aprire e regolamentare il commercio lungo la Via della Seta nel II secolo a.C. . Se volete saperne di più sulla storia, continuate la lettura con questo articolo.
Nel II secolo a.C. con l'invasione dei nomadi Xiongnu, il popolo Yuezhi da sempre alleato degli Han, venne cacciato via dallo Xingjiang e dal corridoio del Gansu. L’imperatore Han mandò il generale Zhang Qian verso Ovest per trovarli e continuare le relazioni diplomatiche per un'alleanza contro gli invasori. Il generale si spinse fino alla Valle di Fergana (odierno Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan) e vide che erano riusciti a raggiungere un alto livello di civilizzazione e benessere: la civiltà Sogdiana. I cittadini di questa antica regione si erano arricchiti col commercio verso l’India, il Medio Oriente e gli altri stati del mondo antico.
Quando Zhang Qian tornò in Cina, raccontò all’imperatore delle ricche città che incontrò lungo il suo cammino e descrisse i grandi e veloci "cavalli alati", di gran lunga superiori alla razza utilizzata nell’impero. L’imperatore decise allora di era necessario avere quei cavalli per usarli nelle guerre contro gli Xiongnu ed altre tribù, quindi vennero mandati ambasciatori in Asia Centrale con vari doni fra cui la seta da poter scambiare con i cavalli.
Durante l’epoca dei Tang e dei Song, si aprì una nuova rotta per il commercio dei cavalli che attraversava il Tibet.
Quando si aprì la Via della Seta, le popolazioni occidentali pagavano già in oro e argento e l’Impero Romano era uno dei maggiori esportatori di questi metalli. Monete d’argento e altri metalli venivano anche dall’Asia Centrale e dalla Persia insieme ad altre mercanzie e manufatti di metalli preziosi.
Le pecore erano quasi sconosciute negli imperi orientali. Prodotti di lana come tappeti, tende e coperte arrivarono in Cina dall’Asia Centrale e dal Mediterraneo orientale. Questi prodotti stupirono i cinesi che non conoscevano i metodi di produzione della lana, la manifattura dei tappeti e la tessitura. I tappeti persiani erano molto apprezzati dagli imperatori cinesi.
I paesi dell’Asia Centrale esportavano cammelli, molto apprezzati soprattutto durante gli imperi Han e Tang, attrezzature militari, oro, argento e pietre semipreziose.
Prima da Roma e in seguito da Samarcanda arrivarono manufatti in vetro, un materiale nuovo e considerato molto prezioso e di lusso. Tra le altre cose arrivarono in Cina anche pelli di animali, tessuti di cotone, ricami in filo d'oro e pecore.
Le antiche rotte commerciali e in particolare la Via della Seta ricoprirono un ruolo molto importante anche nell'agricoltura: lo scambio di cibo e sementi cambiò la dieta delle popolazioni coinvolte e portò alla diffusione di cereali, frutta e ortaggi prima sconosciuti.
In Eurasia si coltivava la vite e si faceva vino da tempi immemori, ma gli Han, separati dalle altre civiltà da mari, deserti e alte montagne, pensarono che fosse una novità. Con l'apertura della Via della Seta, i mercanti iniziarono a portare semi d’uva i cinesi rimasero esterrefatti dallo scoprire che si potesse fare il vino dai chicchi d’uva.
Oltre all'uva, i mercanti portarono fagiolini, erbe medicali, sesamo, cipolle, cetrioli, carote e frutti esotici come melograni, fichi, cocomeri, meloni e pesche. Il grano ebbe origine nella Mezzaluna Fertile e venne portato attraverso il Corridoio del Gansu nel 2800 a.C. circa.
Numerose varietà di miglio e riso viaggiarono nel senso opposto sempre attraverso il Corridoio del Gansu fino a raggiungere l’Asia Orientale e l’Europa a partire dal V millennio a.C. fino a epoche più recenti.
La Via della Seta ha permesso scambi anche dal punto di vista culturale e artistico. Anche se nessuna delle filosofie della Cina, il Taoismo e il Confucianesimo, acquisirono troppi seguaci nei paesi occidentali, Buddhismo, Islam e Cristianesimo convertirono numerosi fedeli negli imperi orientali e questo ha comportato un flusso di opere artistiche, testi e letteratura religiosa non indifferente.
Anche invezioni e tecnologie entrarono a far parte degli scambi tra Oriente e Occidente: la tecnologia per la produzione di tessuti di seta, acciaio, carta, libri, polvere da sparo e armi furono tra le innovazioni più importanti. La tecnica per produrre la carta raggiunse Samarcanda nel VIII secolo; nel XIII secolo arrivarono in Europa attraverso Baghdad e favorirono il fiorire di scienza e cultura durante il Rinascimento.
In Cina invece, grazie alla Via della Seta, arrivarono la tecnica per la produzione del vetro (V secolo) che più tardi fu applicata alla fabbricazione del cloisonné.
Oltre a contribuire ai commerci, allo scambio di tecnologie, culture e sapere, la Via della Seta favorì lo spostamento di popolazioni ed eserciti. Un primo esempio si ebbe durante la dinastia Tang, quando gli imperatori decisero di espandere il territorio verso Ovest, conquistando l'odierno Gansu e parti dello Xinjiang, occupando la rotta principale della Via della Seta.
In un secondo momento, prima i mongoli poi altre tribù del Nord originarie della Mongolia e dello Xinjiang attaccarono l'Asia Centrale e Occidentale passando per le rotte aperte dalla Via della Seta. L'avanzata di Genghis Khan e di suo nipote Kublai Khan si servì delle tecniche di guerra imparate dai cinesi, assaltando città e stati con esplosivi, cannoni, catapulte e altre armi.
Al contrario, fatta eccezione per un attacco dell’esercito arabo contro l'esercito Tang in Asia Centrale nel 751, gli eserciti provenienti dall'Occidente raramente attaccavano verso Est lungo le rotte della Via della Seta.
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