Il Tai chi (o Taichi, Taiji) è una delle arti marziali cinesi interne e si riconduce ai principi del Taoismo. Scoprite la storia del Tai chi, gli stili, le scuole tradizionali e i benefici per la salute.
Ecco cosa imparerete sul Tai chi:
Il Taiji quan (太极拳), conosciuto in occidente come Tai chi o Tai Chi Chuan è un’arte marziale cinese interna che basa le sue teorie sui principi del Taoismo.
Taiji (太极) significa "Supremo Assoluto", un'entità che secondo la cosmologia cinese tradizionale è all'origine di tutte le cose ed è rappresentabile dal simbolo circolare Yin-Yang. Quan (拳) significa invece "pugilato". Taiji quan, quindi, significa "pugilato del Supremo Assoluto" e questo nome richiama la natura sia fisica che spirituale di questa pratica: un'arte marziale che ricerca l'equilibrio del corpo e della mente, così come sono in equilibrio lo Yin e lo Yang.
Yin ("oscurità", "freddo", ...) e Yang ("luce", "caldo”,...) sono due principi opposti presenti in ogni cosa del mondo, ma che convivono in armonia completandosi, come "due facce della stessa medaglia".
Così come la teoria segue i principi di equilibrio degli opposti Yin e Yang, anche la pratica si basa sul bilanciamento di azioni contrapposte: aperture e chiusure, inspirazioni ed espirazioni, movimento e immobilità.
Le arti marziali interne (Neijia) tendono a sviluppare prima di tutto la forza interiore e l'energia vitale qi che scorre nel corpo. Il Tai chi fa parte di questo tipo di arti marziali.
Al contrario, le arti marziali esterne (Waijia) prediligono le pratiche volte a rafforzare il fisico e si dice siano nate nel Monastero Shaolin, da cui prende il nome la famosa scuola.
Molti grandi maestri di arti marziali paragonano la differenza tra interiore ed esteriore a quella che esiste tra i due principi taoisti Yin e Yang.
Secondo una leggenda, il Tai chi, è stato creato da un monaco Taoista di nome Zhang Sanfen dopo aver osservato un combattimento tra un cobra e un’aquila, durante il suo ritiro sui monti Wudang. Si narra che Zhang Sanfen resta affascinato dalle tattiche di difesa del serpente: se il cobra avesse tentato di scappare infatti, sarebbe stato ferito da una pungente beccata e strangolato a morte nella morsa degli artigli dell’aquila. Controllando le sue paure e mantenendo una concentrazione totale sui vari affondi dell’aquila, il cobra riesce a non essere colpito dalle beccate dell’aquila e a difendersi uccidendo l'aquila con un morso.
Osservando i movimenti dei due animali, Zhang Sanfeng sviluppa una prima sequenza di 72 movimenti da eseguire con fluidità e senza interruzioni, con lo scopo raggiungere l'armonia e il perfetto equilibrio di mente, corpo e respiro.
Zhang Sanfeng tramanda questa pratica ad altri monaci, tra cui Wang Zongyue (1526 – 1606), un maestro di kung fu Shaolin originario della provincia dello Shanxi, che a sua volta lo trasmetterà a Chen Wangting (1580 – 1660), il padre del Tai Chi di stile Chen.
Altre teorie sull’origine del Tai chi narrano che questa disciplina si è sviluppata nel corso dei secoli dalle sequenze di esercizi dei grandi maestri di kung fu, per questo rappresenta un sintesi degli stili interni ed esterni delle arti marziali cinesi.
Qualunque sia l'origine, che oramai si fonde tra storie e leggende, il punto fermo è che il Taichi, secondo fonti e registri storici, nasce alla fine del XVII secolo, ma raggiunge l'attuale grado di diffusione tra la popolazione solo intorno al XX secolo. Oggi è molto comune vedere gruppi di anziani (o anche meno anziani!) che si esercitano nei vari stili di tai chi nei parchi delle città cinesi. Uno dei parchi preferiti è il Parco del Tempio del Cielo di Pechino.
La scuola di rifermento del Taichi è il Monastero di Wudang situato tra gli omonimi monti nella Cina centrale.
Esistono cinque stili e scuole tradizionali di Tai chi: Chen, Yang, Hao, Wu e Sun, dal nome dei maestri che li hanno ideati. Lo stile Chen, creato da Chen Wangting, è il più diffuso anche in Occidente, insieme allo stile Yang.
A partire dagli anni Cinquanta del '900, il governo cinese ha iniziato a promuovere anche nelle scuole una forma semplificata dello stile Yang che si compone di 24 forme (o movimenti)
Questa disciplina sta crescendo a livello di popolarità e stanno nascendo tanti stili chiamati "ibridi". Oggi, anche in Italia si trovano importanti scuole di arti marziali che offrono corsi di tai chi tenuti da grandi maestri che hanno studiato in prestigiose accademie cinesi.
Secondo alcuni storici, la vera origine del Taichi sarebbe da far risalire proprio a Chen Wangting (1580 – 1660), un comandante dell'esercito Ming (1368 – 1644) e grande esperto di kung fu Shaolin. Chen crea una serie di esercizi per meglio controllare e sfruttare la forza dell'avversario, grazie all'alternanza di incassi e spinte.
Chen Wangting insegna questa nuova pratica ai suoi figli e questa tecnica per molto tempo resta un segreto tramandato di padre in figlio all'interno della famiglia Chen. Solo quando Yang Luchan (1799 – 1872) dimostra di essere un discepolo degno della famiglia Chen, il neonato Tai chi si diffonde nel resto del paese.
Si dice che Yang Luchan (1799 – 1872) sia stato il primo degli allievi del Taichi non appartenenti alla famiglia Chen, ed è proprio grazie a lui che il Taichi si diffonde e arriva fino ai giorni nostri. Yang Luchan ha l'onore di imparare il Tai chi dai discendenti del suo inventore e diventa l'allievo migliore. Parte così per Pechino dove apre una scuola aperta a tutti e insegna questa pratica alle guardie imperiali.
Il pronipote di Yang Luchan di nome Yang Chengfu (1883 – 1936), dopo aver appreso i segreti di questa arte dal padre, viaggia per tutta la Cina insegnando questa pratica come una serie di esercizi per il benessere fisico e spirituale. La sequenza insegnata da Yang Chengfu si compone di 85 movimenti, una semplificazione della sequenza tradizionale di stile Yang a 108 forme.
Il Taichi è legata alla medicina tradizionale cinese, poiché stimola la circolazione dell’energia interna, il qi.
Ci sono numerosi studi che confermano i benefici del Tai chi per il benessere psicofisico. Praticare con costanza il Tai chi aiuta a tenere sotto controllo la pressione, reduce le tensioni nervose, allevia lo stress e, insieme a una corretta alimentazione, aiuta a rafforzare il sistema immunitario.
Il Tai chi ha anche molti effetti benefici per l'apparato digerente e il sistema cardiovascolare. Il controllo della respirazione e la concentrazione durante la pratica contribuiscono ad aumentare il buonumore e l'autostima. Attualmente nel mondo si contano almeno 100 milioni di "devoti" al Tai chi che lo praticano regolarmente.
Nel 1999, dopo averne riconosciuto i benefici per la salute, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito una Giornata Mondiale del Taichi che si svolge ogni anni a fine aprile.
Un viaggio in Cina può essere l'occasione perfetta per avvicinarvi alla pratica del Tai chi. Ancora oggi, molti cinesi si riuniscono la mattina presto o nel pomeriggio per esercitarsi nel Tai chi all'aria aperta. Ci sono alcuni parchi famosi dove è possibile scorgere questi gruppi di persone assorte nei loro esecizi, negli angoli più silenziosi.
Il Tempio del Cielo di Pechino è uno dei parchi preferiti dai pechinesi per gli esercizi mattutini o pomeridiani. Oltre al Tai chi, potrete vedere gruppi di anziani riuniti a giocare a carte o a scacchi cinesi, musicisti con gli strumenti tradizionali cinesi, ...
Un angolo di paradiso nel cuore di Chengdu, la patria dei panda e della piccante hotpot. Questo parco è un punto di ritrovo tradizionale per rifugiarsi nella pratica del Tai chi prima o dopo una lunga giornata di lavoro.
Guilin e Yangshuo sono due perle del Sud della Cina, le colline dalle forme bizzarre, il Fiume Li, le risaie a terrazze e i paesaggi rurali incantati. Se vi dicessimo che potete partecipare a una lezione di Tai chi all'aria aperta proprio qui?
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Indirizzo: Building 6, Chuangyi Business Park, 70 Qilidian Road, Guilin, Guangxi, 541004, China