Chengdu rappresenta il primo grande insediamento nella Cina del sud-ovest, la sua storia compare su scritti di 2300 anni fa ma le prove archeologiche vanno indietro fino a 3700 - 4500 anni fa. Questa è una città rara in Cina, il suo nome non è mai cambiato e sin dalla sua fondazione è sempre stata la città principale di tutta la provincia del Sichuan, di cui è capoluogo da oltre due millenni. La sua lunga e gloriosa storia è dovuta alla sua posizione geografica lungo una fertile pianura che da millenni beneficia le popolazioni che vi risiedono.
Shu è il nome di un gruppo etnico che si stabilì nel Sichuan 4 o 5 mila anni fa e che fondò il proprio regno lungo la pianura di Chengdu, creando la civiltà più gloriosa che il Sichuan abbia mai conosciuto. Sanxingdui, risalente a oltre 3200 anni fa, era probabilmente la capitale del regno. La sua fondazione risale forse ad un movimento migratorio dalle regioni più a ovest del Sichuan, la cui cultura venne assimilata a quella della pianura di Chengdu e raggiunse il culmine del suo splendore durante il regno Shu.Circa 2300 anni fa la capitale fu spostata presso Chengdu, dando così inizio alla gloriosa storia della città.
La scoperta del sito culturale di Jinsha nel 2001 rese necessario un ripensamento della storia del Sichuan e della Cina sud-occidentale. La data di fondazione della città è stata spostata indietro nel tempo di sette secoli (da 2300 a 3000 anni fa). Gli scavi presso il sito di Jinsha hanno riportato alla luce i resti di una civiltà simile a quella di Sanxingdui ma fondamentalmente diversa da quella della Cina centrale. Oltre ai manufatti in giada sono state rinvenute enormi e sorprendenti maschere in bronzo e oggetti rituali a forma di albero che ricordano i motivi tipici dell'antica Mesopotamia. Un certo numero di maschere d'oro, simili a quelle dell'antico Egitto e della civiltà micenea, hanno aperto nuovi quesiti circa questa antica e sorprendente civiltà i cui resti non hanno simili in Asia.
I nuovi ritrovamenti archeologici non fanno altro che contribuire all'alma di mistero di questa civiltà che ancora oggi pone quesiti non ancora risolti. Molti archeologi tuttavia tendono ad appoggiarsi alla teoria secondo la quale Jinsha non sia altro che un altro centro del regno Shu (dalla tarda dinastia Shang - dal 16esimo all'11esimo secolo a.C. - fino alla dinastia dei Zhou occidentali - 11esimo secolo a.C. fino al 771 a.C.) che fiorì dopo il decadimento di Sanxingdui, e che Chengdu sia senza dubbio il vero centro politico e culturale di Shu.
Fu a metà del quinto secolo avanti Cristo che la capitale del regno Shu venne spostata a Chengdu. A seguito dello splendore di Sanxingdui e Jinsha il regno entrò nella turbolenta fase nota come Periodo degli Stati Combattenti. Sono state rinvenute numerose tombe risalenti a questa fase della cultura Shu, la maggior parte presenta sarcofagi a forma di barca. La sepoltura più grande finora trovata appartiene ad una famiglia nobile dell'epoca e si trova in Shangye Jie, è lunga 30,5 metri e larga 20,3, contiene circa 30 sarcofagi risalenti al periodo compreso tra il 770 e il 256 a.C. L'usanza funebre di utilizzare delle canoe come sarcofagi è tipico della cultura Ba (un antico regno fiorito presso l'attuale Chongqing) e della cultura Shu. Il significato culturale di questo tipo di sepoltura sta nella speranza che il defunto possa attraversare il mare dell'altro mondo in sicurezza e che, dopo il lungo il viaggio, possa ritornare a casa. Questi sarcofagi tuttavia non erano realizzati per poter galleggiare, infatti i Shu li seppellivano sotto terra mentre i Ba li appendevano lungo le pareti rocciose delle montagne.
Nel 316 a.C. gli stati di Shu e Ba vennero conquistati dalla potente dinastia Qin che fondò la contea di Shu. Trascorsi cinque anni il governo locale decise di ricostruire la città di Chengdu seguendo il modello della capitale Qin, Xianyang (presso l'attuale Xi'An). In questo periodo venne progettato il progetto di irrigazione di Dujiangyan che, costruito attorno al 250 a.C. per controllare le acque del fiume, per oltre due millenni non ha mai smesso di funzionare.
Sotto la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.) l'area di Chengdu divenne il centro mondiale per la produzione di lacche e il luogo di nascita della cultura del tè. Tra il 907 e il 960 d.C., conosciuto come il Periodo delle Cinque Dinastie, uno degli imperatori Shu piantò alberi di ibisco lungo l'intero perimetro delle mura della città e Chengdu divenne nota come Furong Cheng (o Rong Cheng), ovvero la città degli ibischi. Durante la dinastia Tang (960 - 1279 d.C.) Chengdu era seconda solo a Yangzhou, che all'epoca era la città più prosperosa della Cina grazie al suo immenso porto e al fiorire dei commerci. Questo periodo coincide anche con la nascita della banconota, conosciuta come Jiao Zi durante il periodo dei Song Settentrionali (960 - 1127 d.C.)
A causa delle guerre e delle tensioni che caratterizzarono la fine della dinastia Ming (1368 - 1644) Chengdu cadde in un periodo di oscurità e si perse traccia di ogni suo passato splendore. Fu solo con la dinastia Qing (1644 - 1911) che l'economia cittadina conobbe una rinascita graduale che raggiunse il culmine sotto le riforme e le espansioni degli imperatori Kangxi e Qianlong. Ma a seguito della guerra dell'oppio la città tornò a decadere e il ruolo di guida della Cina del sud-ovest fu assunto dalla vicina Chongqing. Nel 1928 Chengdu fu nuovamente stabilita come capoluogo del Sichuan e il suo rinnovamento, che prosegue ancora oggi, fa pensare ad un nuovo e ritrovato periodo di splendore e ricchezza.
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