Il tempio Shaolin, luogo di nascita del kung fu Shaolin, è situato ai piedi dei monti Songshan nella provincia dello Henan nella Cina centrale. Volete saperne di più sul tempio e sui monaci Shaolin?
Il tempio Shaolin (少林寺, Shàolín sì) si trova ai piedi dei monti Songshan, a nei pressi delle città di Dengfeng e di Luoyang nella provincia cinese centrale dello Henan. È uno dei principali templi buddisti in Cina. Il nome Shaolin (少林, Shàolín) letteralmente significa "piccola foresta".
Il Buddhismo del tempio Shaolin è una corrente conosciuta per lo studio degli insegnamenti filosofico-religiosi applicati alla meditazione e alle arti marziali. È infatti qui che è nato lo stile di kung fu più famoso in Cina e nel mondo: il kung fu Shaolin.
Il tempio Shaolin appartiene al cosiddetto Buddismo Zen, spesso associato al Giappone, ma che in realtà ha avuto origine tra queste mura.
Il kung fu Shaolin è uno degli stili principali e più antichi di arti marziali cinesi. Secondo molti degli studiosi, è da considerarsi il padre del kung fu cinese. Tra gli stili di kung fu nati in tempi più recenti e che derivano da Shaolin, i più importanti sono: kung fu Nanquan (letteralmente "kung fu del Pungo del Sud") e il kung fu Wing Chun, quest'ultimo diventato famoso in Occidente grazie al maestro Ip Man e a Bruce Lee.
Il kung fu Shaolin è considerato il più acrobatico e coreografico tra le arti marziali cinesi. Questo stile di combattimento è caratterizzato da rovesciate, salti, scivolate e calci. Si fa uso anche di alcune armi tradizionali, come le diverse tipologie di lancia, spada e pugnale, che rendono il combattimento ancora più spettacolare.
Il kung fu dei monaci Shaolin si basa sui principi e sugli insegnamenti del Buddismo: la filosofia buddista gioca un ruolo chiave nel plasmare lo stile di vita dei monaci, impegnati in duri allenamenti per rafforzare il fisico, ma anche esercizi di meditazione, respirazione profonda e momenti di riflessione sugli insegnamenti del Buddha per rafforzare la mente.
Gli scambi lungo la via della Seta e le relazioni tra Cina e India fin dal I secolo durante la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.), hanno favorito una prima diffusione del Buddismo nell'Impero cinese.
Si racconta che nel 495 d.C. il monaco buddista indiano Buddhabhadra, o Ba Tuo, arriva in Cina e raggiunge la corte dell'imperatore Xiaowen della dinastia Wei Settentrionale (386 - 534 d.C.). Dopo aver rifiutato l'invito a diventare un insegnante delle scritture buddhiste a corte, decide di ritirarsi sui monti Songshan per costruire un tempio. È proprio qui che, con il favore dell'imperatore Xiaowen, nasce il tempio di Shaolin.
Qualche decennio dopo, nel 526 circa, un altro monaco indiano buddista di nome Tamo (Bodhidharma) raggiunge il tempio Shaolin. Dopo essersi ritirato in meditazione sulle montagne circostanti, raggiunge l'illuminazione e decide di condividere i suoi insegnamenti con i monaci: è così che nasce il Buddismo Chen (meglio conosciuto come Zen) e il kung fu Shaolin.
Nel corso della lunga storia dell'Impero Cinese, il Buddismo ha avuto periodi di splendore, ma anche momenti di difficoltà dovuti a un'avversione degli imperatori regnanti per questa religione: i monaci buddisti sono stati spesso perseguitati e i templi saccheggiati e distrutti. Nemmeno il monastero Shaolin è rimasto immune a ciò ed è stato più volte distrutto e ricostruito.
I monaci guerrieri del tempio Shaolin si sono schierati più volte a difesa delle casate regnanti, per esempio contro l’armata di Jin poco prima della caduta dell'Impero Song (960 - 1279) e, durante la dinastia Ming (1368 - 1644), contro gruppi di banditi e in alcune importanti battaglie contro i pirati giapponesi. Agli inizi della dinastia Qing (1644 – 1911 d.C.) il tempio diventa rifugio dei ribelli fedeli alla corte Ming, quindi viene raso al suolo per ordine dei nuovi imperatori. Solo nel XVIII secolo con l'imperatore Kangxi, sempre della dinastia Qing, i monaci Shaolin riacquistano il favore della corte.
Secondo gli storici, anche molti monaci del tempio Shaolin parteciparono alla Rivolta dei Boxer del 1899 e, dopo la sconfitta, molti di loro scappano all'estero fondando le prime associazioni e scuole di kung fu.
Nel XX secolo, dopo la fine dell'era imperiale, il tempio Shaolin viene più volte attaccato, in particolare durante la la Rivoluzione Culturale (1966 - 1976), un movimento per spazzare via tutti i residui di religione, superstizioni e cultura feudale. Molti reperti e libri sacri sono stati distrutti in questo periodo, così come molti edifici antichi. Ad oggi, la maggior parte delle strutture antiche risalgono all'epoca Ming (1368 - 1644) e Qing (1644 - 1911).
Alle fine degli anni Settanta, il governo cinese ha iniziato un'opera di promozione del kung fu e delle arti marziali tradizionali, investendo anche nella ricostruzione del tempio Shaolin e della scuola di arti marziali wushu. Nel 2010 tutto il complesso è entrato a far parte della lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO.
Ci sono alcune tappe da non perdere durante la visita al tempio Shaolin. Ecco i suggerimenti delle nostre guide:
La Sala Shanmen è dedicata al Buddha Maitreya, il successore di Gautama Buddha. Ai due lati del corridoio dietro la porta si possono osservare steli di pietra con incisioni molto antiche.
La tavola che sovrasta l'entrata con su scritti i caratteri cinesi 少林寺 (Shaolinsi, "Tempio Shaolin") è stata incisa dall’Imperatore Kangxi (1622 - 1723) della dinastia Qing (1644 - 1911). I due leoni a guardia del portone invece risalgono alla dinastia Ming (1368-1644).
Il portone della Sala dei Re Celesti è protetto da due statue raffiguranti i Vajrapāṇi, le divinità protettrici del Buddha. All’interno della sala potete osservare le statue dei Quattro Re Celesti che guidano, aiutano e benedicono i fedeli.
La Sala Mahavira rappresenta il cuore del complesso del monastero Shaolin. È qui che si svolgono le preghiere e le cerimonie religiose più importanti del tempio.
Lungo le pareti Est e Sud potete osservare 18 Arhat, i saggi che hanno raggiunto il Nirvana. Al centro si osservano tre Buddha: la statua centrale è Buddha Sakyamuni (Gautama Buddha), a Est è la statua di Buddha Bhaisajyaguru (il Buddha della Medicina) e a Ovest del Buddha Amitabha. Ai piedi delle tre statue sono rappresentati Kingnaro (il padre del kung fu Shaolin con bastone) e Dharma (il fondatore del Buddhismo cinese Zen).
I pilastri della sala sono sorretti da leoni in pietra alti più di un metro. Sul pavimento si possono contare 50 solchi che, secondo la leggenda sono le impronte dei primi monaci Shaolin.
La Foresta delle Pagode di pietra è un insieme di 250 stupa costruiti a partire dalla dinastia Tang (618 - 907) per conservare le spoglie mortali dei monaci più importanti del tempio.
Nel corso dei secoli è diventato un vero e proprio cimitero, gli stupa hanno un'altezza di circa dieci metri, che varia in base all'importanza del monaco. La Foresta delle Pagode di pietra è uno dei più grandi complessi di stupa di tutta la Cina.
Secondo i racconti del tempio, una volta raggiunto il monastero Shaolin, Dharma si ritira in meditazione per 9 anni in questa caverna e qui raggiunge l'illuminazione creando il Buddhismo Zen.
La caverna è profonda 7 metri e alta 3 metri e al suo interno si possono osservare numerose incisioni, anche se molte sono state rovinate durante la guerra. Si dice che è possibile osservare l’ombra di Dharma in meditazione sulla parete della caverna.
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Indirizzo: Building 6, Chuangyi Business Park, 70 Qilidian Road, Guilin, Guangxi, 541004, China