Il Buddismo (o Buddhismo) è nato in India tra il 600 e il 400 a.C. con gli insegnamenti di Siddharta Gautama Budda ed è tra le più antiche e diffuse religioni al mondo.
Ecco cosa leggerete in questo articolo:
Il Buddismo nasce più di 2500 anni fa, nell'India induista dell'epoca. Siddharta Gautama, vissuto tra il 600 e il 400 a.C., ne è il fondatore ed è colui che sarà chiamato Buddha, o l'Illuminato.
Viene spesso definito come una filosofia di vita i cui principi e regole permettono di raggiungere uno stato di pace interiore e con il mondo esterno. Il Buddismo si basa infatti sul principio che la vita è fatta di sofferenza, ma che è possibile allontanarla distaccandosi dai beni materiali e dal desiderio.
Buddha e i suoi primi discepoli non lasciano testimonianze scritte, ma le dottrine e gli insegnamenti vengono tramandati oralmente fino al II secolo a.C., quando vengono composti i primi manoscritti buddisti che diventeranno i libri sacri.
Secondo la tradizione, Siddharta Gautama era il principe di un piccolo regno situato nell'attuale Nepal.
Ci sono molte leggende legate alla sua figura e alla sua vita. Si racconta che, per volere del padre, cresce rinchiuso nel suo palazzo, senza mai entrare in contatto con la sofferenza o la morte. Così, da adulto, quando per la prima volta vede il corpo di un anziano, di un malato e di un defunto, inizia a interrogarsi sulla vita e la morte per capire come porre fine alla sofferenza dell'essere umano.
A 29 anni diventa discepolo di un famoso maestro induista, ma ancora non è soddisfatto. Prova quindi il digiuno e la mortificazione corporale, ma dopo essere quasi morto di fame e per annegamento, capisce che anche questa non è la via giusta per scoprire la verità.
Ridotto pelle e ossa, capisce che per avvicinarsi ai segreti della vita e della morte, non bisogna abbandonarsi agli estremi, torturando il corpo con rinunce e mortificazione, o la mente con troppa indulgenza. Inizia così a meditare seduto sotto un albero e, secondo la leggenda, decide di restarvi fino a quando non avesse scoperto come mettere fine alle sofferenze della vita. È così che a 35 anni raggiunge l'illuminazione e diventa il Buddha, che significa appunto “illuminato”.
Andando contro le dottrine dell'Induismo e della società divisa in caste, Buddha inizia a insegnare che tutti possono raggiungere l'illuminazione e scoprire la verità. Si tramanda che molti dei suoi primi discepoli sono diventati arhat (parola sanscrita che significa “degno di venerazione”), cioè hanno raggiunto l'Illuminazione e il Nirvana, liberandosi dai desideri terreni e dal circolo della reincarnazione.
Nonostante molti maestri induisti cercano di metterlo a tacere e ucciderlo per le sue idee rivoluzionarie, Buddha muore di vecchiaia e il suo corpo viene cremato, come era usanza nell'India dell'epoca.
Il Buddismo viene spesso definito come una filosofia di vita i cui principi e regole permettono di raggiungere uno stato di pace interiore. Come riportano le prime scritture del II secolo a.C., Buddha stesso avrebbe definito Quattro Nobili Verità che stanno alla base del Buddismo:
Il Nobile Ottuplice Sentiero, rappresentato dal simbolo buddista della Ruota del Dharma, è ciò che serve per raggiungere il distacco e far cessare la sofferenza. Si tratta di un percorso interiore scandito da otto principi cardine:
I buddisti credono che non esista una causa esterna per la sofferenza e gli eventi negativi della vita e che ognuno sia l'artefice del proprio destino. Il Nobile Ottuplice Sentiero è accompagnato da un atteggiamento di benevolenza, compassione e non violenza ed è la via per arrivare alla cessazione della sofferenza.
Cessazione della sofferenza, per i Buddisti, significa raggiungere il Nirvana e spezzare il ciclo infinito di nascita, morte e reincarnazioni a cui sono sottoposti tutti gli essere viventi per espiare il karma negativo delle vite precedenti.
Gli insegnamenti di Buddha e i principi del Buddismo vengono tramandati oralmente fino al II secolo a.C., quando vengono composti i primi manoscritti buddisti che diventeranno i libri sacri. Ciò significa che non esistono libri scritti da Buddha in persona.
I testi considerati sacri dal Buddismo sono raccolti in tre canoni: il Canone pāli, il Canone cinese e il Canone tibetano. Questa suddivisione deriva dalla lingua in cui sono stati scritti. I canoni buddisti raccolgono gli insegnamenti e le parabole di Siddhartha Gautama, le regole di vita e le tecniche per il raggiungimento del Nirvana.
Gli insegnamenti di Siddharta Gautama, il fondatore del Buddismo, si sono diffusi in gran parte dell'Asia, arrivando fino in Cina, grazie al commercio lungo la Via della Seta e la Via del Té e dei Cavalli, lasciando impronte indelebili nella cultura e nell'architettura soprattutto in Tibet.
Oggi la Cina è il paese con il maggior numero di credenti e fedeli del Buddismo, ma non è sempre stato così: nel corso della millenaria storia cinese infatti, il Buddismo è stato più volte bandito. Gli stati asiatici dove è più diffuso sono: Sri Lanka, Thailandia, Cambogia, Laos, Birmania, Bhutan e Mongolia.
Il Buddismo tibetano è la religione di stato del Buthan ed è praticata in Nepal, Cina Nord-orientale e in certe regioni dell'India. Il nome deriva dall'omonima regione, dove è arrivato tra il VII e il IX secolo.
È una combinazione di elementi del Buddhismo Mahayana, Buddhismo Vajrayana e dello sciamanesimo nativo della regione. Gli insegnamenti del Buddhismo tibetano si sono diffusi ben oltre i confini dell'antico regno del Tibet, raggiungendo l'Occidente anche grazie alla figura del Dalai Lama.
Secondo la tradizione, il Buddismo arriva in Tibet durante il regno del re Songtsen Gampo (622 - 649 d.C.). Si racconta infatti che due delle sei mogli del re, la principessa cinese Wencheng dell'impero Tang (618 - 907 d.C.) e la nepalese Bhrkuti, erano ferventi buddiste e in loro onore il re fece costruire il primo tempio buddhista in Tibet, il tempio Jokhang a Lhasa. La principessa cinese Wencheng aveva portato con sé come dote, una statua dorata del Buddha Sakyamuni tuttora conservata nel tempio.
Il Buddismo cinese è una delle più antiche correnti di Buddismo della storia, oltre che la più antica religione arrivata in Cina dall'estero.
Questa corrente del Buddismo combina elementi del Taoismo e del Buddismo Mahayana, arrivato in Cina e poi diffusosi in Giappone come Buddismo Zen.
Secondo gli storici, il Buddismo arriva in Cina lungo la Via della Seta durante la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.). Il Buddismo continua a diffondersi e diventa molto popolare durante la dinastia Tang (618-907 d.C.), fino all'imperatore Wuzong che nell'845 lo bandisce con un editto e ordina la distruzione di migliaia di templi e siti buddisti.
Anche la Via del Té e dei Cavalli, che passa nelle province cinesi del Sichuan e dello Yunnan, ha avuto un ruolo importante nella diffusione del Buddismo in Cina e nel Sud-est asiatico.
Si possono individuare alcune particolarità del Buddismo cinese:
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