Il Solstizio di Inverno (o anche Festa d’Inverno) del 2013 è stato festeggiato il 22 Dicembre, non è previsto alcun giorno di vacanza per questa festa, le date di questa festività negli anni passati si possono consultare nel riquadro qui a destra.
Il Solstizio di Inverno, nei 24 Termini Solari, è una festa tradizionale Cinese, tendenzialmente si celebra durante il 21, il 22 o il 23 di Dicembre poiché non è una festa con un giorno fisso. Durante il giorno stabilito, l’emisfero settentrionale è caratterizzato dalla giornata più breve e dalla notte più lunga dell’anno, dopodiché si hanno giornate progressivamente più lunghe e notti più brevi.
Durante il Periodo Primavera e Autunno (770 – 476 a.c.) la popolazione Cinese riuscì a calcolare questo giorno grazie a un antico strumento ossia il Meridiano Terrestre. Lungo il corso della storia Cinese questa festività ebbe un ruolo importante, tutt’oggi esiste un proverbio che fa “il Solstizio d’Inverno è importante tanto quanto la Festa di Primavera”.
In base ai registri storici, il Solstizio di Inverno è stato considerato il punto di inizio del nuovo anno durante le Dinastie Zhou e Qin (1046 – 207 a.c.), l’usanza è stata tramandata e ancora oggi alcuni considerano questo giorno il Piccolo Capodanno, tendenzialmente si celebra onorando gli antenati e riunendosi con la propria famiglia. Durante la Dinastia Han (202 a.C. – 220 d.c.) si iniziò a celebrare come festività, calendarizzando alcuni giorni di vacanza; si faceva una grande cerimonia sia tra i mandarini che tra le persone comuni scambiandosi regali. Durante le Dinastie Tang e Song (618 - 1279) il Solstizio di Inverno servì agli imperatori per onorare il cielo e i propri avi e pregare per un raccolto abbondante, pure il popolo comune si prodigò per i propri famigliari e offrì sacrifici ai propri avi. Durante le Dinastie Ming e Qing (1368 - 1911) ormai era un’usanza consolidata quella di rendere omaggio al cielo, ed è per questo motivo che il ben conservato Tempio del Cielo di Pechino fu costruito.
I Raviolii sono l’alimento più popolare ed essenziale per il Solstizio di Inverno, specialmente nella Cina del Nord. Esiste una leggenda su Zhang Zhongjing, un noto medico della fine della Dinastia Han Orientale (25 - 220), che trovò i propri concittadini affamati e infreddoliti quando d’inverno tornò dalla propria posizione come capo della prefettura, molto più concretamente, avevano terribili ferite nelle orecchie. Durante la festa d’Inverno, egli cucinò un particolare cibo chiamato Jiao Er ripieni di un particolare medicinale con altri ingredienti che permetteva di combattere il freddo sfamando queste persone, tutti quanti si ripresero in fretta; successivamente il popolo impararono a preparare questo alimento da solo creando i moderni ravioli. Ancora oggi si dice che se non si mangiano gli involtini durante il Solstizio di Inverno le proprie orecchie si congeleranno.
Ad ora le usanze si differenziano da nord a sud della Cina.
Nord: un detto popolare dice che la Cina settentrionale ‘si mangiano involtini durante il Solstizio d’Inverno e gli spaghetti per il Solstizio d’Estate’, gli involtini sono un alimento indispensabile per la festività. Se ci si trova in Cina durante questo giorno, bisogna andare al ristorante molto presto o non si riuscirà a mangiare neanche un raviolo. Alcuni mangiano i wonton alcuni mangiano focaccine al vapore ripiene.
Sud: Budini dolci (ravioli dolci) e i Tsampa sono molto popolari per la popolazione del sud della Cina, nella loro ottica la forma rotonda di questi ravioli particolari simboleggia l’unione familiare. Sono presenti altre usanze, come per esempio presso l’area dello Jiangnan (la parte meridionale e centrale fino al Fiume Yangtze basso) la popolazione consuma un particolare alimento con il riso glutinoso mentre ad Hangzhou un tortino di riso di vari gusti sono più graditi.
Oltre a queste usanze, si dice che in alcune zone la popolazione per celebrare mangia il montone, gli spaghetti o il vino, sono tutti alimenti caldi che servono per mantenersi caldi e prevenire il freddo.
I Nove di Inverno (Shu Jiu) è un’usanza molto comune, si riferisce ai nove termini per i nove giorni che seguono il Solstizio d’Inverno, perché dopo questo giorno il tempo diventa sempre più caldo e la primavera è proprio dietro l’angolo. Le canzoni popolari non solo descrivono i cambiamenti climatici, ma anche le leggi della campagna: le persone non possono esporre le proprie mani all’aria fredda durante il primo e il secondo giorno; camminare sul ghiaccio può essere fatto durante il terzo e il quarto giorno; i salici incominciano a germogliare il quinto e il sesto giorno; i ghiacci si sciolgono e l’acqua fluisce libera nei fiumi il settimo giorno; nell’ottavo le anatre selvagge volano verso le zone settentrionali e nei giorni successivi il bestiame incomincia a lavorare nei campi.
Ci sono altri detti sul tempo che differiscono dall’area geografica:
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